Festa al Molin Camillo 2019

Festa al Molin Camillo 2019

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Domenica 1 settembre 2019, grazie all'impegno della famiglia Longhi al completo, anche quest'anno ha avuto luogo il tradizionale incontro di fine estate degli amici di don Luigi nell'incantevole paesaggio del Molin Camillo.

Anche il tempo è stato bello ed ha accompagnato i partecipanti per le intense ore passate in quel luogo dove ogni angolo, ogni particolare conserva lo spirito del Don.

Alla messa nella tarda mattinata ancora una volta don Massimo Bracchi e don Gianbattista Quattri hanno concelebrato nel ricordo dell'amicizia che li ha legati in modi diversi al loro carissimo confratello.

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Lo scenario è il solito anfiteatro, ancora una volta tirato a lucido per l'occasione. E' un prodotto della grande immaginazione del Don e del suo amore per le cose belle, una delle tante eredità che ha lasciato ai suoi amici e come sempre, quest'angolo di bosco sulle rive della Bisingana sembra suggestionare i partecipanti alla elebrazione soprattutto chi, tra i presenti, a fianco del Don, ha partecipato in gioventù alla sua realizzazione…

Le parole dell'omelia sono anch'esse un'evocazione della grande eredità di fede e carità che i presenti non devono lasciar svanire, bensì impegnarsi a conservare e a diffondere in un mondo che ne ha un'enorme bisogno e che quest'annuale ritrovo tra amici dovrebbe favorire.

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Al pranzo ci si accorge di essere meno degli scorsi anni: l'esperienza del Centro di Accoglienza Straordinaria per richiedenti asilo è terminato qualche giorno prima lasciando tante domande in sospeso…

Ma la tradizione culinaria della famiglia Longhi è inossidabile e i contenuti del piatti serviti aiutano a ricacciare indietro l'angoscia degli interrogativi a cui accennavamo…

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Al termine del pranzo Carla Crosio introduce la seconda parte della giornata dedicata al 20 anniversario della realizzazione e dell'inaugurazione della Via della Croce. Il suo discorso affronta coraggiosamente il tema più ampio del futuro del Molin Camillo:

non ci sono soluzioni immediate e disponibili ma una ricchezza di ipotesi che prima o poi daranno i loro frutti. Per il momento tutti sono invitati a sentirsi coinvolti nella conservazione di quello che c'è non solo a livello materiale ma a livello più profondo, personale, alla riscoperta continua dell'eredità di don Luigi.

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La Via della Croce viene ripercorsa dai partecipanti secondo il programma previsto. Carla Crosio e don Massimo Bracchi creano una magica atmosfera attraverso i loro interventi per cui riviviamo tutti insieme la concezione, la faticosa e complessa realizzazione, la ricchezza delle suggestioni, delle idee e dei messaggi che questo "cammino" di fede, speranza e carità, sulla sponda del torrente Bisingana è in grado di offrire a credenti e non credenti.  Don Luigi è stato un uomo capace di affiancare, accompagnare ed attraversare ogni "via crucis" in carne ed ossa che ha incontrato nella sua vita. E da questa esperienza è nata questa nuova versione di una devozione "tradizionale" della Chiesa, ma attualizzata ed arricchita per i nostri tempi attraverso gli occhi dei tanti artisti contemporanei, credenti e non credenti, che da molte parti del mondo hanno contribuito, grazie alla sua capacità di coinvolgere le persone, alla sua realizzazione.

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video (6 min) del discorso di Carla Crosio